Perché il TLR?
Il teleriscaldamento ben progettato e gestito consente, rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento, un utilizzo più efficiente dell’energia, una riduzione di agenti inquinanti in atmosfera e l’incremento dei livelli di sicurezza domestica. Non a caso è un sistema ormai ampiamente diffuso in tutta l’Europa centro settentrionale, che si sta velocemente radicando anche in Italia, ed è contemplato in tutti i piani energetici ambientali a livello europeo e italiano.
Dal punto di vista ambientale l’iniziativa risulta vantaggiosa, poiché elimina un gran numero di camini e la conseguente emissione di fumi di assai ardua controllabilità, concentrando la produzione di calore e le relative emissioni in un unico punto, strettamente controllato e fuori dal concentrico urbano. Sotto l’aspetto economico, la realizzazione del progetto potrà contribuire a sviluppare l’economia locale, grazie a un cospicuo volume di investimenti sul territorio e al coinvolgimento diretto delle aziende della zona. Non ultimo: si offre alla cittadinanza una ulteriore possibilità di scelta, moderna ed economicamente interessante, per il riscaldamento delle abitazioni.
Sono obbligato a passare al teleriscaldamento?
Assolutamente no. L’adesione al teleriscaldamento è del tutto libera su base individuale (in ambito condominiale). Questo significa che la scelta di aderire al teleriscaldamento è assunta all’interno dell’assemblea condominiale e segue il medesimo iter delle scelte che necessitano della maggioranza assembleare.
Una volta che il proprio condominio è interessato dal passaggio della rete di teleriscaldamento cosa si deve fare per decidere se allacciarsi o meno?
I tecnici svolgono un sopralluogo gratuito presso la centrale termica del condominio per “scattare” una fotografia energetica dell’edificio, che consiste nel verificare la fattibilità dell’allaccio e effettuare un’analisi sui dati di consumo e una stima dei costi futuri delle bollette (non più del gas, ma dell’acqua calda) fornendo così tutti gli elementi utili all’amministratore, compreso il confronto con i costi storici, per convocare l’assemblea di condominio che delibera in merito.
Se l’assemblea di condominio vota a favore dell’allacciamento, dopo quanto tempo si attiva il servizio?
Dal voto positivo dell’assemblea all’attivazione del servizio – in condizioni normali – passa circa un mese. Nel caso, invece, vengano riscontrate situazioni tecniche anomale durante la precedente fase di diagnosi energetica che possano ritardare l’attivazione, l’azienda lo comunica immediatamente in modo che al momento del voto l’assemblea sia informata delle tempistiche necessarie.
Il collegamento della sottostazione in centrale termica prevede una durata di qualche ora, per cui l’operazione può agevolmente essere eseguita anche in piena stagione termica.
In cosa consiste l’intervento tecnico per “allacciare” il condominio alla rete di teleriscaldamento?
L’intervento è molto semplice e consiste nell’installazione di uno scambiatore nel locale caldaia, accanto alla “vecchia” caldaia del gas, che viene così spenta, e del relativo contatore
Preliminarmente viene realizzato lo “stacco” dalla rete principale, posata sulla strada pubblica, per portare l’acqua calda fino alla centrale termica dell’edificio.
Il sistema di riscaldamento dei singoli appartamenti diventa così più semplice ed efficiente: nel momento in cui serve calore, in automatico lo scambiatore “apre” e riscalda l’acqua calda dell’impianto condominiale, quando non serve, invece, lo scambiatore “chiude”.
Corro il rischio di aumenti in bolletta se scelgo il teleriscaldamento?
La bozza di convenzione depositata prevede una pluralità di tipologie tariffarie che, comunque, saranno indicizzate all’andamento del gas metano, secondo i valori pubblicati dall’Autorità, e quindi con la stessa modalità adottata per l’uso domestico del gas. In pratica le variazioni percentuali, in più o in meno rispetto alla tariffa negoziata, saranno le stesse che l’utente subirebbe se comprasse il gas per la propria centrale termica. Conseguentemente, verificata la convenienza economica iniziale rispetto al gas metano, questa si mantiene nel tempo.
Se pochi stabili aderiscono al TLR e/o alcuni fossero morosi, il servizio costerà di più?
Assolutamente no. Sotto questo punto di vista il teleriscaldamento è un’iniziativa squisitamente commerciale; il rischio d’impresa è solo del gestore. Le tariffe di vendita del servizio sono disciplinate a priori dalla convenzione firmata tra Comune e concessionario e sono indipendenti rispetto alle eventuali perdite economiche realizzate dal concessionario in caso di scarso successo commerciale dell’iniziativa. In caso di morosità dei singoli condòmini, valgono le stesse regole già in vigore per i riscaldamenti centralizzati a gas o gasolio: l’intero condominio è solidale nei confronti del fornitore del servizio.
Dovrò cambiare caldaia?
No: all’atto dell’allacciamento alla rete di teleriscaldamento, la caldaia condominiale verrà “staccata” dal circuito interno del condominio e affiancata da uno scambiatore di calore che, sostituendosi ad essa, trasferirà il calore trasportato dalla rete di teleriscaldamento al circuito interno dell’edificio. Il costo di questa operazione è di norma modesto e ricompreso negli oneri di allacciamento, anch’essi disciplinati dalla convenzione.
Dopo aver sperimentato il TLR, nel caso non fossi soddisfatto, posso tornare al vecchio sistema?
Certamente, in ogni momento sarà possibile un “ritorno al passato”: in questo caso il concessionario rimuoverà le apparecchiature installate presso il cliente e lo stesso potrà ripristinare la vecchia caldaia o installarne di nuove.
Non c'è il rischio che nei prossimi anni, man mano che le vecchie caldaie verranno sostituite da impianti più moderni ed efficienti, il sistema di TLR diventi obsoleto e non sia più vantaggioso dal punto di vista ambientale?
Per quanto la ricerca possa progredire sarà sempre più facile intervenire, controllare, adeguare due uniche centrali di cogenerazione piuttosto che centinaia di caldaie. Occorre, inoltre, tener conto del fatto che l’evoluzione degli impianti di riscaldamento individuale/condominiale è normalmente contestuale a un’evoluzione tecnica e normativa che si applica anche alle apparecchiature utilizzate nelle centrali di teleriscaldamento. Se, come prevedibile, saranno migliorati ulteriormente gli standard prestazionali e ambientali delle apparecchiature, anche gli impianti di teleriscaldamento si adegueranno e dovranno farlo per legge. Ma soprattutto vien naturale supporre che una Centrale di cogenerazione gestita da aziende specializzate nel settore, costantemente alla ricerca di soluzioni tecnologiche capaci di ridurre i consumi (per migliorare le rese) e di limitare l’inquinamento (facilitando così l’acquisizione delle necessarie autorizzazioni), sia adeguata molto più velocemente alle nuove tecnologie e dunque resa più performante, rispetto alle singole caldaie individuali o condominiali.
Alla fine del 2016 è scattato l’obbligo di dotare tutti gli immobili di valvole termostatiche e contabilizzatori di calore. Aderendo al TLR potrò regolarizzare la mia posizione?
L’obbligo di dotarsi di valvole termostatiche e contabilizzatori di calore riguarda tutti gli edifici dotati di impianto di riscaldamento centralizzato ed è totalmente indipendente dal vettore energetico utilizzato. L’adeguamento a tale normativa va dunque fatto a prescindere dall’allacciamento o meno alla rete di teleriscaldamento. Anzi, migliorie di questo tipo sono spesso previste nell’ambito dell’assistenza e della consulenza in fatto di efficientamento energetico condotta dal gestore nell’ambito del contratto di allacciamento al teleriscaldamento.